Nora Lux: Peradam

NORA LUX
Peradam – Laboratorio performativo
18-19 maggio 2023 – ore 10-13 /16-19 aperto a tutti (due lab al giorno)
L’Arca – laboratorio per le arti contemporanee

Un laboratorio sul rapporto tra noi e gli animali
(in questo laboratorio ci si avvicinerà ad una serpentessa
quale simbolo della connessione tra terra e acqua)

PARTECIPA ANCHE TU AL LABORATORIO!

VAI ALLA FINE DELLA PAGINA E COMPILA IL FORM

OPPURE CHIAMA O WHATSAPP: 3494945612 – extramurosteramo@gmail.com

Il collegamento della divinità femminile col serpente si estende da Creta, attraverso Eleusi e Demetra-Persefone, sino ad Atena, la cui provenienza dal mondo pregreco-cretese è ulteriormente confermata dal serpente che l’accompagna. Nel corso dei millenni con lo sviluppo del patriarcato,Venere appare nuda, in una mandorla che simboleggia il genitale femminile, a una moltitudine di uomini di diversa età, i grandi amanti. La Grande Dea è divenuta la Dea dell’amore riducendo la potenza del femminile alla sola potenza sessuale.Dai misteri Eleusini ci giungono raffigurazioni di iniziati nell’atto di accarezzare un serpente attorcigliato attorno a Demetra:  attraverso questo gesto il tentativo è di riportare ai nostri giorni attraverso l’esperienza tattile e la visione su un’animale che per molti incute paura. Le azioni con Ygeia, la serpentessa dell’artista, e la musica lavorano sul superamento culturale dell’immagine del serpente del paradiso immaginato come principio seduttore della donna, elevando invece il serpente a simbolo della Grande Madre, fortemente connesso all’elemento Terra e Acqua.

Nelle culture delle regioni costiere del Sud America ,in particolare in Peru, l’archetipo del femminile come donna della luna e dell’acqua, in particolare del mare notturno e cielo notturno, sono tutt’uno: la notte come grande cerchio che forma unità nel mondo sotteraneo del mare, della terra e del cielo con tutti gli esseri viventi. Nella lotta contro il drago, ritrovata in un vaso peruviano, il mostro è un drago marino, mostro della notte e della morte. L’eroe che combatte è lunare, i serpenti nelle sue mani portano il segno della falce lunare. In Italia, il caduceo, emblema delle farmacie, è un bastone alato con due serpenti, simbolo di sapienza attribuito a Mercurio. I serpenti sono attorcigliati intorno ad esso: un araldo, annunciatore del bene e del male. Ogni veleno nella giusta dose è medicina, ma in dose eccessive non può essere guarigione. Originariamente il serpente era situato sul bastone di Asclepio, simbolo della medicina. I due serpenti rappresentano anche il potere di conciliare tra loro gli opposti creando armonia tra gli elementi diversi, l’Acqua, il Fuoco, la Terra e l’Aria. Attraverso il simbolo si compie la nostra migrazione, dall’interno, dal nostro vero Se, all’esterno. Tra l’arcaico e l’uomo che pensa si trova l’uomo che istituisce connessioni simboliche. La musica, la danza e l’esperienza tattile e visiva con il serpente sono l’esempio di questo stadio simbolico del pensiero e dell’azione.

Biografia

Nata a Roma, Nora Lux è una artista visuale e transmediale che spazia dalla fotografia, al video alla performance, dalla musica alla poesia. La sua formazione è frutto di un percorso multidisciplinare, iniziato presso l’università La Sapienza di Roma, dove studia psicologia e che prosegue all’Accademia delle arti e nuove tecnologie dove si specializza nel corso di fotografia. Terminati gli studi accademici, inizia a interessarsi al cinema e realizza il suo primo cortometraggio. Nel suo percorso c’è anche la musica, principalmente sciamanica, e in varie occasioni collabora con uno dei massimi esponenti di  canto armonico, Roberto Laneri, e la poesia, di amici e maestri come Claudio Damiani, Valentino Zaichen, Aurelio Picca. La produzione artistica della Lux si fonda su processi introspettivi, di ricerca, esplorazione, in cui linguaggi, luoghi, attività e agenti diversi concorrono allo sviluppo di tematiche e riflessioni intime e universali, primordiali e contemporanee al tempo stesso. “Luoghi di perdita e di riconoscimento di sé, del mio corpo di donna come labirinto-caverna iniziatica, afferma la artista, ma soprattutto del mio essere, dell’insopprimibile, indicibile confronto tra la morte e la vita, tra il noto e l’ignoto”. Realizzare le sue opere  significa per lei inserirsi in un dialogo al femminile, ripercorrendo il lavoro svolto sulla Dea Madre secondo gli studi di Maria Gimbutas e Erich Neumann e sui simboli della trasformazione di Carl Gustav Jung con uno sguardo contemporaneo che riverbera anche un interesse per i femminismi. 

SCARICA IL PROGETTO

PRENOTA IL LABORATORIO

Pubblicato da robertamelasecca

Architect, Curator, Press for Art and Architecture

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora